Sono sempre seduta all'ultimo banco
attaccata al muro.
Mi piace come posto,
mi sento protetta
e quando voglio mi posso anche nascondere un pò...
Prendermi una pausa
e scrivere il ritornello
della canzone che ho in testa.
Oggi era una delle tue, lo sai?
No. Ho 13 centesimi e non posso mandare messaggi
se no te l'avrei fatto sapere:
"Lo sai, ho scritto sul banco
due strofe di quella tua canzone che mi fa impazzire!"
Solo che poi sarei stata col naso appiccicata al cellulare
ad aspettare una risposta.
Quindi mi sono detta: "Fanculo!"
e mi sono messa ad ascoltare l'ennesima descrizione,
di chi? Non mi ricordo a che punto dell'appello eravamo arrivati.
"Ciao, sono Elisa e forse vivo. Non lo so, alle volte mi sembra solo di esistere,
ma in questi giorni vivo."
Questa sarebbe una bella descrizione:
"E dimmi Elisa, un aggettvo per descriverti?"
"Confusa, ma non su tutto, sia chiaro!
Uscita da questa scuola vorrei andare all'università e fare giornalismo.
Sono confusa su altre cose che non sto qui a raccontare..."
Vorrei parlare liberamente
ma mica con tutti ci riesco.
Con te ci riesco bene... quando ti ho davanti.
Ho bisogno di parlare!
Forse è per questo che ascolto da giorno il tuo cd
e prego che arivi l'inverno a congelarmi le chiappe!
Voglio parlare con te...
e per ingannare l'attesa, una maglietta dei ramones.