lunedì 30 gennaio 2012

Mio padre.

Mio padre mi racconta sempre un sacco di storie di quando era giovane e insieme al suo amico G andava a giocare ai cavalli. Trotto per lo più, il galoppo è solo velocità dice lui.
Il trotto invece è tattica, occhio lungo, logica.
Nel trotto contano la partenza, le gambe, il fiato e alla fine il fantino.
Nient'altro. E anche chi scommette deve ragionare, avere il sangue freddo, cercare di non sbagliare i colpi; che se quel cavallo lo giochi piazzato e poi vince ti mordi le mani.
Mio padre è stato assente anche per questo da noi. Lui correva con loro, correva con quei cavalli e lo sentiva il cuore a mille battiti, le gambe che tremano e l'aria fredda tagliarli la gola.
Non gliene faccio una colpa. Il gioco quando ti prende ti risucchia per poi sputarti a pezzi e tu capisce che forse è meglio smetterla di cercare centesimi dentro alle tasche dei jeans e di tornare a casa.
Ma mio padre, nonostante tutto, è la persona più forte e coraggiosa che conosca.
Abbiamo gli stessi identici occhi io e lui, gli stessi sogni, la voglia di andarcene lontano.
E ogni volta che mi chiama cherie so anche di avere anche il suo stesso cuore.

domenica 29 gennaio 2012

Io e...

Siamo come quei lupi senza branco, diffidenti e rognosi.



Mordiamo
ma siamo disposti anche a leccare le ferite.
Non teneteci in catene, fateci correre.
Abbiamo bisogno di sentire il vento che ci penetra nelle ossa.

giovedì 26 gennaio 2012

martedì 24 gennaio 2012

Tener botta.

Le strade buie mi fanno paura ancora adesso. E se ci pensi bene sono proprio stupidi quelli che dicono "se hai paura di qualcosa, canta."
Se canto ho paura lo stesso del buio, ho paura anche di restare sola come un cane, di non riuscire a realizzare niente di concreto nella vita.
Ma è normale che le persone vanno e vengono. Si stancano di te, di quello che ti riguarda, della tua faccia stanca. E tu non puoi farci niente, loro ti scivolano via dalle mani e sono sempre cazzotti violenti alla bocca dello stomaco, che sembra che lì per lì non si riesca a respirare, sembra di morire.
Poi c'è chi riesce a liberarsi dei ricordi, li smaltisce come fosse una discarica.
Ad altri invece rimangono incastrati in gola o dentro agli occhi e non se ne vanno più. Sono fastidiosi e non si riesce proprio a vomitarli fuori. 
Però tutto spinge ad andare avanti, a mettere un piede davanti all'altro e andare.
E allora io ho deciso di cantare, non fa niente se le lacrime poi mi finiscono sulle guance e poi sulla bocca.
Io tremo di paura ma canto e anche se non sembra vero, il cuore ritorna un pò in bolla.
L suona da questo pomeriggio dentro al mio stereo e continua a dirmi di tener botta, che tutto questo caos passerà, che prima o poi su quella strada verrà l'alba e tutto sarà più nitido.



domenica 22 gennaio 2012

"Questo è l'eco dei miei pugni che rimbombano sul petto."

Dovete consumarci, non lasciare più niente di nostro.
Siamo di tutti e non siamo di nessuno.
Abbiamo personalità bipolari, occhi da vagabonde e polsi fragili.

Abbiamo facce da bambine,
a voi non resta altro che distruggerle,
addossarci anni in più che non ci meritiamo.
Amateci fino a farci vomitare,
amateci
e poi lasciateci andare via all'alba.

lunedì 16 gennaio 2012

Mi butterai negli angoli delle tue stanze, negli ultimi vagoni di un treno, sotterrata viva dentro al tuo petto.
Ma dimmi almeno che, per te, io non morirò mai.
Sarò sempre presente la notte, prima di addormentarti
e in tutte le albe che ti capiterà di vedere da adesso in poi.
Sarò fastidiosa ma familiare.
Un dolore che sa di miele, in fondo.
Noi ci giriamo sempre intorno ma non riusciamo mai a prenderci
ed è un correre senza fiato all'infinito.
Ma il fiato mi diventa corto se tu mi sposti i capelli dietro alle orecchie
o se mi asciughi le lacrime, se mi offri metà del tuo toast prosciutto e formaggio.
Sono pronta a correre all'infinito, non m'importa.
Dimmi che mi farai entrare nella tua vita qualche volta, per due ore o due ore e mezza.

venerdì 13 gennaio 2012

Bigbagol.

Come se masticare bigbagol servisse per risolvere l'equazioni di matematica
e i cuori in rivolta.

domenica 1 gennaio 2012

Bambine con labbra di fuoco.
Bambine che tremano.
Bambine con sguardi stralunati.
Bambine con tasso alcolico alto.
Bambine che non vogliono avere paura.
Bambine che vogliono vivere senza protezioni.
Bambine che sono pronte a tutto, caso mai viene il peggio.
Bambine perverse.
Bambine che si rialzano da terra da sole.
Bambine con occhi color petrolio.
Bambine che non dormono mai.

Bambine che alla fine hanno bisogno di qualcuno.