venerdì 30 dicembre 2011

Non mi farai male
perchè mai male mi hai fatto.
Fotogrammi di mani che si cercano
e cerchi di fumo a separarci, fra la nebbia.
Ma tu tieni sempre lo sguardo a nord-ovest
ed io cammino incerta con le braccia distese avanti
per non cadere.

Non mi farai male
perchè mai male mi ha fatto.


lunedì 26 dicembre 2011

Il cuore può cambiare forma ad ogni ora.

Prima o poi ci risveglieremo da questo coma emozionale.
I bicchieri in fila e i pugni stretti.
Le mie labbra rosse erano il centro del tuo universo
e le costellazioni che avevi dentro agli occhi, ti giuro, non le troverò mai più.
Il tempo smusserà i nostri difetti peggiori e il cuore finalmente smetterà di essere anestetizzato.
Un cuore libero, un cuore in catene, un cuore vergine.
Il cuore può cambiare forma ad ogni ora.
Oggi il mio era un cuore paralizzato.
E il tuo?

mercoledì 21 dicembre 2011

Cuore aperto.

Mi ricordo quando stavo rannicchiata sul tuo divano a guardarti dietro a quegli occhiali rossi,
e avrei voluto dirti che ci sarebbe sempre mancato qualcosa, che saremmo stati o troppo lontani o troppo vicini. Che le situazioni in bilico feriscono perchè sotto al filo c'è sempre un rasoio in queste storie qui, che parlano di sentirti come pugni dentro allo stomaco e poi pioggia sulla pelle.
Ti volevo dire che posso avere anche le ginocchia forti ma poi tutto il resto di me si spezza ed è normale che io cerchi di difendermi da tutto, con i denti difendermi da occhi, mani e sentimenti.
Non fraintendere tutto quello che ti dico.
Mi immaginavo sempre di passare pomeriggi lunghissimi con te distesi in qualche prato verde, io con il vestito bianco che non metto mai e tu con una camicia da sbottonare perchè il caldo ti soffoca.
E avremmo parlato di un sacco di cose. Ti avrei detto che il cielo d'estate me lo immagino come un mare calmo, un cielo liquido che se tendi una mano verso l'alto sulle dita ti rimane un pò di colore azzurro.
Tu avresti riso pensando che come storia è davvero stupida ma mi avresti capita e mi avresti accarezzato un pò i capelli, forse te ne saresti portato una ciocca vicino al viso per annusare il mio profumo.
E saremmo rimasti lì per tutto il pomeriggio. Fermi in questo nostro Eden personale che ci permette di riprenderci dal ritmo sfrenato della vita, dai dolori ingoiati insieme alle pastiglie per il mal di testa, dalle lacrime che non abbiamo pianto perchè non ce n'era il tempo.
Non è colpa nostra, non lo è mai stata.
Quindi se mi sentirai distante, se avrai bisogno ancora di me qualche volta, chiudi gli occhi e pensa al più bel cielo d'estate che ti viene in mente.
Io lo faccio e ti giuro che funziona davvero.

mercoledì 14 dicembre 2011

L'anima(nuda.)




Le Jardin

Des milliers et des milliers d'années Ne sauraient suffire Pour dire La petite seconde d'éternité Où tu m'as embrassé Où je t'ai embrassée Un matin dans la lumière de l'hiver Au Parc Montsouris à Paris A Paris Sur la terre La terre qui est un astre.

lunedì 12 dicembre 2011

Ci siamo sbagliate.

Quella da salvare ero io,
ci siamo sbagliate.
Eri tu che andavi nelle scuole private ed eri accettata.
Io ci andavo ma mi sputavano in faccia
e tu avevi giurato,
avevi promesso che non te ne saresti andata come fan tutte.
Che avresti accettato il mio caratteraccio
da ragazzina scomposta ed introversa che canta i baustelle.
Hai scritto sui muri che noi eravamo una cosa sola,
hai scritto su quel muro
e sulle mie scarpe.

sabato 10 dicembre 2011

La sensazione di vertigini
mentre fuori tutto è come sempre, normale.

giovedì 8 dicembre 2011

è la mia fermata, ti saluto.

Pestare i piedi più forte all'entrata della metro.
Lo sguardo stanco, il pacchetto vuoto.
Ne ho tante da raccontare.
Idee malconce, arredate come capita, sporche come poche.
I miei anfibi hanno voglia di ballare
e le mie unghie di graffiarti.
Lo sai anche tu cosa succede quando la rabbia metropolitana si mischia agli alcolici.
è una guerra nucleare, pochi passi e potrebbe esserci la bomba giusta. Quella che aspettava te per esplodere.
Non mi devi capire. Non mi devi amare e nemmeno compatire.
Devi farmi divertire, sudare, cadere giù.
Giù dove si sta bene, dove gli ansiolitici non servono e tu mi racconti un sacco di storie divertenti su quando la tua vita era tutta una barzelletta.
è la mia fermata, ti saluto.

martedì 6 dicembre 2011

Isabella che dice che il silenzio è fortissimo,
che se ascolti i joy division con il temporale e il cielo incazzo sogni alla grande.
Isabella cuore d'asfalto,
Isabella così fragile,
Isabella è ognuno di noi.

Al prossimo temporale vorrei abbracciarti forte e cantare "love will tear us apart."


Isabella che piange arcobaleni,
Isabella e gli antidepressivi,
Isabella che cresce,
Isabella che si perde.

lunedì 5 dicembre 2011

Sei un pugno nello stomaco.

Diamoci appuntamento alle quattro di mattina,
nel mio o nel tuo letto poca importa.
Importa la pelle, i centimetri che mancano a raggiungere la tua bocca
e le vene, le vene del collo che scalpitano.
Dicono sia tutto un gioco
ma questo fuoco che sento nel petto,
che mi brucia vivo il cuore non può essere finzione.
Balliamoci sopra questo letto, metti su un disco che ti piace e saltiamo a piedi scalzi, fino a sentirci male.
La stanza ci gira intorno e nei miei sogni le mie gambe sono sempre intorno al tuo collo, tesoro.
E ti giuro che non è la chimica a parlare,
che io ti sento dentro.
Sei un pugno nello stomaco.

mercoledì 30 novembre 2011

Equilibrio.

Tutto l'equilibrio che avevi costruito con cura
prima o poi si spezza
e cade giù.
E fa un rumore assordante.
Rumore di piatti rotti
e di urla isteriche, che vomitano verità amare in ogni angolo
insieme alla bile.
Ci stiamo distruggendo,
ognuno con le proprie armi
e con le proprie strategie.
Riusciamo solo a trattenere le lacrime dentro agli occhi,
Non.dobbiamo.piangere.MAI.

domenica 27 novembre 2011

Aggiornamenti.

Non dormo tanto,
leggo troppo,
voglio dimagrire ancora un pò,
i capelli crescono un centimetro al mese,
sono innamorata dei tuoi occhi
e delle tue fossette quando sorridi.


venerdì 25 novembre 2011

Il tempo

Il tempo non lo si può fermare. Lui ha addosso scarpe da ginnastica e corre come un matto e a noi non ci resta che restargli dietro, alla nostra andatura.
Il tempo non ha paura dell'età, non ha paura di restare da solo, non ha paura di farsi del male.
Noi sì, siamo terrorizzati.
Vogliamo vivere sempre al meglio, cercando di non inciampare nei lacci delle nostre scarpe di seconda mano. E allora cerchiamo di raggiungerlo, il tempo, anche se ci costa fatica, anche se dopo un pò ci scordiamo il motivo vero per cui stiamo sudando tanto.
Ma altre volte capita che incontriamo qualcuno che il tempo c'è lo fa scordare e allora è lì che si inizia a vivere.
Quando incontri qualcuno che ti fa smettere di correre, ti offre vestiti nuovi, una doccia calda e una sedia su cui finalmente far riposare le gambe.
Ecco, tu sei quella persona.
Tu mi fai ricordare che il tempo è nato per correre ed è una battaglia persa cercare di raggiungerlo.
Mi hai fatto capire che se corri non ti godi più niente, il paesaggio lo vedi sfuocato.
Mentre se ti cammino di fianco riesco a sentire i palpiti, a vedere le lacrime che cadono giù ma son di gioia e sembriamo tanto due quindicenni sotto alla luce di quel lampione.
Non corriamo più tesoro, mettiamoci le scarpe che vogliamo e viviamo. Perchè il tempo l'abbiamo fregato.
Abbiamo vinto noi.

martedì 22 novembre 2011

Fotogrammi.

Con la faccia distrutta dal sonno
mi chiedo come tu faccia a sopportarmi
con i miei silenzi e pianti isterici,
mi chiedo come tu faccia poi
a farmi sentire meglio cantandomi canzoni di De Andrè all'orecchio.

venerdì 18 novembre 2011

Violente.

Che lo sai che quelli come noi
non ascoltano mica musica per ginocchia fragili,
ci vuole il broncio. Le labbra arricciate e la testa alta.
Lecchiamo cartine corte e poi accendiamo, aspiriamo, guardiamo il cielo.
Il cielo che è grigio-asfalto e i desideri crollano mica ci stanno attaccati.
Crollano ed è una pioggia di coriandoli mentre noi balliamo come pazzi Iggy Pop.
Lividi sui piedi, sui fianchi, sulle gambe.
Non siamo state addestrate per fare le bamboline,
abbiamo così tanta rabbia dentro che ci scoppia il fegato 
e qualche volta se ci guardi negli occhi ti viene da piangere.
Siamo violente.
Violente e dolci come il miele.

lunedì 14 novembre 2011

E sai che per quelli come loro va bene solo una parola.

Erano cinque passi.
Cinque al massimo dieci, non uno di più.
Li ho contanti così tante volte nella mia testa,
tu eri distante cinque miei respiri.
Non era nemmeno questione di coraggio,
c'era solo da chiudere gli occhi e lasciarsi andare.
Io ero un ragazzina da poster alle pareti, da scritte sulle braccia,
da libri sottolineati e da cd presi in saldo.
Non sono mai stata regolare, superficiale o finta.
Potevamo incastrarci alla perfezione
come June e Johnny Cash
e sai che per quelli come loro va bene solo una parola:
per sempre.

mercoledì 9 novembre 2011

Crollare.

Perchè ci si vergogna di piangere?
Stamattina Courtney love mi urlava come una puttana nelle orecchie
e io avrei voluto tanto cedere un pò.
Accendermi una winston blue, macchiare il filtro di rossetto rosso e cedere.
Cedere dentro alla doctor martens, cedere in giubbotti di pelle leggeri, cedere in sciarpe di lana, cedere davanti a sconosciuti.
Guardatemi, sono così indifesa e invisibile.
Guardatemi crollare nel caffè delle otto di mattina.
Va tutto bene, il sole mette di buon umore tutti tranne che me.

domenica 6 novembre 2011

Les enfants qui s'aiment

Les enfants qui s'aiment s'embrassent debout
Contre les portes de la nuit
Et les passants qui passent les désignent du doigt
Mais les enfants qui s'aiment
Ne sont là pour personne
Et c'est seulement leur ombre
Qui tremble dans la nuit
Excitant la rage des passants
Leur rage, leur mépris, leurs rires et leur envie
Les enfants qui s'aiment ne sont là pour personne
Ils sont ailleurs bien plus loin que la nuit
Bien plus haut que le jour
Dans l'éblouissante clarté de leur premier amour.

I ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è la loro ombra soltanto
Che trema nella notte
Stimolando la rabbia dei passanti
La loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove molto più lontano della notte
Molto più in alto del giorno
Nell'abbagliante splendore del loro primo amore.

J.Prévert


sabato 5 novembre 2011

I cieli di novembre mi rendono malinconica.

Ogni mese il cielo cambia, i mei capelli crescono d'un centimetro, i muri sbiadiscono.
Le voglie restano e i sogni sono sempre quelli.
Non c'è bisogno che dica niente di nuovo,
ti mostro i lividi, nascondo i peggiori.
Sono sempre nello stesso posto dentro alla tua memoria,
se mi segui ti porto in un posto che mi piace
e ti racconto quello che agli altri nascondo.
Alla fine ci si vede quando capita,
ci si rubano gli sguardi,
si conservano quelli migliori,
si cacciano sotto alle scarpe i pensieri violenti
e si vive.
I cieli di novembre mi rendono malinconica,
mi sento una foglia che cade, fragile come poche al mondo.

venerdì 4 novembre 2011

Gole rosse
capelli davanti agli occhi
mani dentro alle tasche
fumo denso
pioggia di novembre
smalto azzurro
doctor martens
pensieri violenti
labbra morbide
carattere del cazzo
cappuccini delle undici
segreti svelati
mani fredde
baci sulle guance

Il venerdì è fatto di questo.

giovedì 3 novembre 2011

Ti piacciono i led zeppelin?

è tutta una questione di saper lottare e difendersi.
Mi mancano un sacco di cose ma tutte questa mancanze
le caccio nelle tasche e vado avanti.
Ti piacciono i led zeppelin?
Ti prego, rompiamo le regole,
ti porto al parco che adesso è un miscuglio di foglie gialle e rosse,
che se chiudi gli occhi ti sembra anche di sognare un pò.
Stringimi.
Fammi ridere.
Lascia che tutto vada come deve andare,
che te ne frega se andrà bene o male. Basta che vada.
Lo sapevi che l'autunno è la mia stagione preferita?

mercoledì 2 novembre 2011

Siamo stati incroci di gambe pallide,
pelle che cercava pelle.
Capelli sciolti che arrivavano alla spalle,
bicchieri d'acqua fresca appoggiati alle labbra.
Elemosinavo attenzioni mettendomi jeans stretti,
ascoltavo Hendrix aspettando pullman puntualmente in ritardo
e dentro agli occhi, tu lo sai, avevo due fuochi.
Le tue mani erano grandi quanto basta per far tremare una ragazza,
modi gentili e parole gentili.
Dovevo correre via ma sono restata perchè non avevo niente da perdere.
Poi si sa che ci si allontana a forza di silenzi,
di spinte, di abbracci.
Ci si allontana così tanto che poi si diventa estranei di nuovo
e i nostri occhi non sono più quelli di prima.

martedì 1 novembre 2011

La verità ve la dico io.

La verità è che nascondo un'estrema fragilità
sotto ai maglioni e agli sguardi imbronciati.

sabato 29 ottobre 2011

Cuore allungato.

Ci sono persone che il cuore, a me, non devono nemmeno chiederlo.
Fanno spallucce e se lo prendono nascondendolo nella tasca interna della loro giacca di pelle.
Il mio cuore non vuole stare con me. Lui si dona, lui si regala agli altri.
Forse non gli sto simpatica. Maledice di essere incastrato dentro alla mia cassa toracica e cerca in tutti i modi di ribellarsi, di cambiare habitat, di trovarne uno meno incasinato.
Ho il cuore allungato, non so se l'ho mai detto.
Un dottore, quando giocavo ancora a pallavolo, mi aveva detto di questa mia particolarità e mi ricordo ancora di aver pensato: "Forse ci staranno più cose dentro al mio cuore allungato."
E da lì ho iniziato a cercare gente a cui donarne un pezzo.
Gente che riempisse il mio cuore allungato di frasi, respiri, sguardi, carezze... insomma, qualsiasi cosa.
Ma più andavo avanti tenendo il mio cuore fra le mani più mi accorgevo di quanto facessero male quelle volte in cui la persona davanti a me rifiutava quel pezzettino di cuore che volevo regalargli.
Poi succede che una ragazzina di quindici anni e il suo cuore ribelle piangano insieme su treni che vanno nella direzione opposta, in qualche cesso del bar, per strada e nei corridoio del liceo che cercava di frequentare al meglio.
Ma è dura.
E quando poi ti trovi con solo metà del tuo cuore allungato capisci che forse era meglio tenerselo tutto.
Vedi che mancano dei pezzi e non capisci più se quella allo specchio è davvero Elisa o qualcun'altra, sconosciuta per di più.
Ma i cuori ribelli non si scoraggiano e i pezzi che ha donato di certo non li richiede indietro.
Avete un pezzo di me, tutti voi.

venerdì 28 ottobre 2011

Da nulla.

Guardami negli occhi che sono due fessure stanche
e non ci sarà da spiegare più niente.
Solo guardami. Solo guardarti.
I miei occhi da randagia,
i tuoi occhi che sono mari profondi.
Siamo diventati due sconosciuti
mentre prima, forse, qualcosa eravamo.
Ho le felpe xxl che mi proteggono dalle botte
e i capelli stanno crescendo così posso nascondermi quando non ho voglia di farmi vedere,
quando non mi sento bella,
quando le labbra mi si tagliano per il freddo.
Stamattina ho capito che per vivere, comunque, servono delle ferite
e che non voglio essere salvata da nulla.

mercoledì 26 ottobre 2011

Mercoledì.

Sono mani fredde, brutte notizie da mandare giù, silenzio assordante.
Lui ogni sera si alza da tavola con scuse che non reggono,
lei soffre ma sorride lavando i piatti.

Le nostre giacche di pelle si sfiorano spalla a spalla
e io vorrei essere nella tua camera a dirti
che da piccola mi piaceva costruire tende con le coperte
ma che ora vorrei sentire le tue mani accarezzarmi i capelli
che, giorno dopo giorno, stanno crescendo.


Oggi M è ritornato a casa
ma è tutto un enorme vuoto che pesa tonnellate.

martedì 25 ottobre 2011

Bisogna amare disperatamente ogni volta,
amare da perdersi
amare da distruggersi.
Non c'è una seconda possibilità.

giovedì 20 ottobre 2011

Ormai siamo quasi sicure di tingerci i capelli di nero
e di spendere tutti i risparmi in una giacca di pelle nuova di zecca
che quella di adesso ormai le spalle non c'è le ripara più come un tempo.
Ci dicono che abbiamo la faccia da brave ragazze, da cattive ragazze, da randagie, da stanche croniche, da puttane, da angeli e da bambine.
In verità siamo solo confuse quando ci chiedete di raccontarvi qualcosa di noi.
Vi diciamo che ci piacciono i concerti, i jeans strappati sulle ginocchia e i letti sfatti
e che ci perdiamo fra la folla con gli occhi chiusi e ascoltiamo tutti i battiti dei vostri cuori.
Voi non credete mai ad una parola di quello che diciamo,
adorate le nostre labbra per un periodo e poi ci sbattete fuori di casa quando fa un freddo cane.
Se dovete distruggerci
almeno fatelo alternando nocche rotte con baci lunghi una notte intera.

E poi guardateci negli occhi che le verità son tutte lì.

mercoledì 19 ottobre 2011

Elisa:














LA RABBIA (cacciata nelle tasche del giubbotto) E LE CATTIVE ABITUDINI.

martedì 18 ottobre 2011

Sogni.

C'eravamo noi seduti per terra sul balcone
e la facciata bianca dell'albergo diventava rosa mentre l'alba gli si strusciava addosso.
E tu avevi gli occhi rossi, stanchi morti, le occhiaie dello stesso blu della notte appena passata.
E io avevo addosso la tua camicia a quadri e il tuo profumo fra i capelli.
Gli ultimi mozziconi di sigarette ancora bruciano,
i cuori affamati e gli stomaci vuoti.
Tu sei bello e io non mi sento all'altezza.
Parigi è tutta sulle tue labbra,
baciami così starò per sempre sotto alla tour eiffel mentre piove.
Possiamo essere tutto quello che vogliamo,
possiamo essere tutto quello che vogliamo.

lunedì 17 ottobre 2011

Voce del verbo capitare.

Che capiterà di contare stelle in cieli inventati,
capiterà di correre dietro ad un pullman,
di mangiare di fretta,
di prendere una storta ad una caviglia e di andare avanti comunque,
di cambiare jeans perchè ti stanno larghi,
di avere i rimasugli della notte prima ancora nelle scarpe la mattina dopo,
di spostarsi i capelli in avanti per la vergogna,
di non avere i soldi per le sigarette,
di lavorare in un bar come cameriera,
di ballare in stanze vuote,
di mostrare le cicatrici,
di guardarsi allo specchio e non riconoscersi,
di odiarsi così tanto da non parlare più,
di ridere dietro a sciarpe di lana,
di pensare che un modo alla fine si trova sempre
anche se hai voluto crescere un pò di fretta
e ora ti sei persa per strada.



domenica 16 ottobre 2011

Amore profondo amore bulimico amore appena svegli amore straziante amore schizofrenico amore in apnea amore contro ai muri amore buio amore da motel amore sofferto amore goduto amore in letti singoli amore sporco amore d'un fiato amore toccato amore respirato amore bagnato amore tentato amore dolce amore violento amore sbronzo amore stuprato amore caldo amore graffiato amore respinto amore cercato amore non trovato amore vomitato amore represso amore lontano amore più vicino amore lacerato amore sognato amore odiato amore insano amore malato amore abbandonato amore abortito amore nuovo amore morto amore che brucia
amore che non passa mai....

devo scendere alla prossima fermata.

venerdì 14 ottobre 2011

Tra poco tempo inizierò a rinchiudermi nei maglioni
e nella solita giacca di pelle che mi accompagna da anni,
che come le cose più belle non vuoi abbandonarle.
E avrò sempre le mani fredde, sarò affamata di abbracci e di pomeriggi da passare ad un tavolino di un bar a scrivere cose che poi, lo sai, non riuscirò a far leggere a nessuno.
Che non hai ancora capito che non sono speciale ma che sono solo complicata,
lunatica,
fragile.
E non riesco a dirti da che parte iniziare a salvarmi,
che mio padre da piccola lo vedevo di rado,
che mi è mancato da morire,
che in quella scuola non mi trovavo bene
e mi mandavano a piangere in bagno,
che mi nascondevo dietro a musica che alla fine non mi piaceva neanche tanto,
che mi piaceva non dormire,
che poi è arrivata l'ansia e i calmanti,
e la voglia di ricominciare.
Che nessuno mai ci crede che si può soffrire a quindici anni,
che ci si può sentire sole
e non capire mai se sei tu a scegliere o sono gli altri.

giovedì 13 ottobre 2011

Abbiamo jeans scoloriti, maglioni lunghi e il sole ci fa scoprire riflessi rossi fra i capelli.
Appoggiamo le schiene ai muri e ci raccontiamo
le storie assurde che stanno dietro alle nostre occhiaie scolastiche.
I caffè non li prendiamo neanche più,
perdiamo i pullman ma un passaggio in macchina lo rimediamo sempre.
Risparmiamo i soldi per le sigarette, cantiamo fra un ora e l'altra, ci disegniamo cuori sui dorsi delle mani.
I giorni che mancano alle vacanze è meglio non contarli
che se no ci si contorce lo stomaco.

venerdì 7 ottobre 2011

Annuncio.

Ho capito che sono pronta.
Che la cosa più importante è buttarsi e soprattutto, più che iniziare, finire qualcosa.
Quindi inizierò a scrivere della vita di qualcun'altro che, in segreto, sarà sempre anche un pò la mia.
Ci si deve sentire pronti per scrivere un libro. La creatività viene dopo.
Ho capito che non bisogna fare lo scrittore ma bisogna ESSERE uno scrittore.
E il resto passa un pò in secondo piano. Anche essere o meno un bravo autore.
L'importante per chi sente il desiderio di scrivere è scrivere.
Prendere un foglio bianco e raccontare qualcosa, qualunque cosa.
Liberarsi di pesi, condividere pensieri, mostrare dolori.
Tutto questo per dire che d'ora in poi mi abbandonerò, che le mie emozioni passeranno in secondo piano e saranno usate per costruire qualcosa, si spera, di migliore.
Fatemi gli auguri.

giovedì 6 ottobre 2011

Metà storia.

[...] Belli sbronzi, belli sudati, belli eterni.
Lì, il tutto in un momento
e tremeremo e un emozione così non esisterà mai più.
E il giorno dopo ci sentiremo vuoti e tristi
come due cani abbandonati in autostrada 
la domenica mattina.

mercoledì 5 ottobre 2011

Se vuoi possiamo ancora cercare di parlare sottovoce
fra le lenzuola come fanno i bambini,
credendo che quel segreto resterà per sempre
sepolto fra quelle coperte...
le stesse coperte dove ho lasciato il mio cuore da diciassettenne.

lunedì 3 ottobre 2011

Tema.

Quando sono triste
di solito mangio cioccolato,
prendo un foglio bianco e lo dipingo intingendo prima le dita nelle tempere
e ascolto gli smiths.

E il giorno dopo magicamente le ginocchia non tremano più
e gli occhi mi diventano di un marrone più chiaro.

venerdì 30 settembre 2011

Let's get these teen hearts beating faster.

I ragazzi con i capelli arruffati sulla fronte
che camminano nei corridoi della scuola indossando vecchie magliette di gruppi grunge
mi fanno tenerezza.
Li vedo mentre nascondono sorrisi dietro camel light da dieci
e nascondono le mani in felpe di una taglia più grande
e non fanno mai vedere quante volte abbiano dovuto stringere pugni e denti
o le volte in cui sono tornati a casa con le nocche o il cuore rotto, non si capisce mai chi ceda per primo.
Sono belli incazzati neri, con le labbra arricciate pronti a preparare lo sguardo più balordo
che hanno provato allo specchio la sera prima.
Proteggersi, a volte si tratta solo di quello.

mercoledì 28 settembre 2011

Ascoltiamo i dead weather

che hanno sempre la faccia da fancazzisti cronici
e la ragazza indossa sempre pellicce leopardate sintetiche
e fuma malboro light ogni volta che c'è un'intervista.
Li ascoltiamo sdraiati sul pavimento
con le schiene appoggiate sulle mattonelle,
i brividi che ci camminano fra le vertebre.
I dead weather ci entrano nella testa,
disfano la paranoia che indossiamo ogni mattina
insieme ai jeans a vita bassissima.
Jack White suona quella cazzo di chitarra
fino a che non mi fa piangere.
Stringimi la mano e portami a ballare a piedi nudi nel giardino.


La tua camicia mi sta grande,
mi cade e mi scopre la spalla
ma non ho freddo.
Se sono con te le stagioni non esistono.
Esistiamo solo noi.
Io e te.




domenica 25 settembre 2011

Qualche volta ti bacio i polsi e poi ti guardo e vorrei tanto che tu ricordassi quel il mio sguardo per l'eternità.
Ti bacio i polsi e ti dico che quello che siamo mi piace. Mi piace il modo in cui camminiamo insieme, mangiamo, fumiamo, guardiamo i film, dormiamo.
E tu mi baci la schiena, per tutta la lunghezza della mia colonna vertebrale, vertebra dopo vertebra e io piango di tenerezza, perchè forse non lo sai, ma così amata non mi sono mai sentita.
E vado avanti e non mi sento più così tanto persa e randagia come un anno fa, quando mi guardavo allo specchio e i miei occhi mi erano sconosciuti.


venerdì 23 settembre 2011

Tu fumavi sigarette seduto su quella panchina e sembravi un James Dean moderno
e io occupavo lo spazio che c'era fra di noi parlandoti di quanto mi sembrava figa
la storia dei nove cieli del paradiso della divina commedia.
Poi hai buttavo fuori il fumo dalla bocca
e mi ha detto se mi andava di venire a casa tua.

mercoledì 21 settembre 2011

I vagoni del treno erano la nostra seconda casa, cercami lì e mi troverai.

Dovevi venire a correre con me sotto alla pioggia quell'estate.
Ci saremmo giurate amore eterno mentre il rimmel colava sulle guance e i nostri vestiti si inzuppavano.
Ci dovevi provare, almeno tentare.
Ero complicata e lunatica ma avevo gli occhi dei cani randagi che hanno solo bisogno di essere amati.
Lo so che riuscivi a capirmi e che mi abbracciavi per non farmi crollare,
ma non era abbastanza.
Dovevi correre con me. Dovevi sentirti come mi sentivo io.
Persa.
Forse distrutta o soltanto non capita.
Vivevo senza chiedermi se stavo facendo le decisioni giuste, improvvisavo e andavo avanti comunque.
I vagoni del treno erano la nostra seconda casa, cercami lì e mi troverai.

lunedì 19 settembre 2011

Infanzia.

Ginocchia sbucciate.
Capelli lunghi appiccicati alla fronte.
Odore di fieno.
Nuvole bianchissime.
Prati verdi-smeraldo.
La tua mano nella mia piccolissima.
Il mare francese
e l'inverno italiano.
Le gonne.
Intreccio di cuori innocenti.
Ti voglio bene mamma.
Papà, ti prego, torna da me.
La casa è grande se litighiamo.
Farò la brava, lo prometto.
I giochi non mi servono più se posso toccare il cielo
semplicemente allungando il braccio, come mi hai insegnato tu quel pomeriggio.

sabato 17 settembre 2011

stazione.

Qualche volta ritornano,
ascoltare brunori sas seduta a gambe incrociate in stazione
e guardare il cielo che alle sei è diverso da come te lo immagini.
Pensare di amarti nei vagoni senza aria condizionata,
sbagliare anche treno perchè la testa è altrove.
Non dirmi mai che finiremo come tutti quanti,
dimmi che noi ci scriveremo post it d'attaccare al frigo ogni mattina
e che ci inventeremo mille altri modi di vivere.


giovedì 15 settembre 2011

Appunti.

Ci vediamo domenica pomeriggio,
beviamo un caffè
e poi sprofondiamo
uno negli occhi dell'altro
seduti sul divano.

martedì 13 settembre 2011

Se ci facciamo le sigarette da sole
poi quando ci passiamo le mani fra i capelli sappiamo di tabacco
e le parole da dedicarti sono sempre troppe e io non ci sto al passo.
Quest'anno sono al terzo banco vicino alla finestra e sempre con la schiena appoggiata al muro come mio solito.
Teniamo giù le tapparelle per non far entrare il sole e io mi sento un pò soffocare se non posso guardare fuori dalla finestra, non che ci sia una vista particolare, è cemento come al solito ma mi manca anche quello.
Bevo già i primi caffè macchiati e a metà mattina mi tocca prendere una pastiglia per rinforzare le difese immunitarie.
La nuova prof d'italiano parla piano, ha i capelli grigi e gli occhi tremendamente azzurri.
Non mi piace molto, preferivo quella dell'anno scorso.
Scrivo ancora quello che mi passa per la testa sulle pagine del diario e non trovo mai spazio per scrivere i compiti, ma fa niente.

Ciao, tesoro, ciao. Vorrei alzare la cornetta del telefono e dirti tutto questo.
Andrà tutto bene.

giovedì 8 settembre 2011

Gli occhi, bastano gli occhi
per capire tutto quanto.


E l'ultima volta che ci siamo abbracciate

io avevo la felpa verde
e tu mi dicevi addio nelle orecchie.
Non avevi una sola valigia,
solo cuori e tutti quanti rotti.
Ciao, amore, ciao. 
Eravamo bellissime con il sole del parco che ci illuminava le pupille.
Eravamo bellissime. 
Ti ho dato tutto ma tutto non ti bastava.
Resterai sempre qui, fra le canzoni francesi e la cioccolata delle cinque.



sabato 3 settembre 2011

Mi stringevo il vestito nero in vita cantando big girls don't cry e tu non c'eri ancora, nemmeno ti sognavo.
Avevo le gambe piene di lividi,
erano lotte immaginarie in letti matrimoniali,
era svegliarsi a notte fonda per prendere i calmanti,
era svegliarsi la mattina ed essere già un dipinto di lacrime azzurre sulle guance.
Sono stata una sedicenne paranoica,
una diciassettenne in apnea
ma ora ho diciotto anni e sono felice
e quel vestito nero stretto in vita è diventato troppo corto per metterlo ancora.

domenica 28 agosto 2011

Ho un sacco di canzoni che vorrei dedicarti,
che quando le ascolto piango e poi rido e poi piango ancora ma mi asciugo subito le lacrime con la punta delle dita.
Prima in macchina tiravo le somme e mi sono trovata a pensare che sono felice, che non mi manca proprio niente a parte i capelli lunghi.
C'era la seconda strofa di quella canzone dei baustelle e io la cantavo piano:
"Tu mi baciavi sul letto disfatto, l'estate prendeva una piega di nuove speranze, cadevano stelle come se fosse l'ultima notte felice del mondo."


Ieri alle due passate mi sono accorta che mi stanno crescendo i capelli
e che avrò 16 anni per sempre.

sabato 27 agosto 2011

Piangere guardandoti negli occhi
e non riuscire mai a dirti per intero che va tutto bene, che sei tu che fai andare tutto bene.
Mi accarezzi come mai nessuno aveva osato prima.
La delicatezza.
La cura.
La voglia di dirti che non c'è bisogno che mi leggi altre poesie perchè, credimi, i tuoi occhi ne scrivono di migliori.
Non smettere mai di guardarmi così
che io non smetterò mai di stare stretta fra le tue spalle.

giovedì 25 agosto 2011

Non riesco ancora a dormire di notte, sai?
E qualche volta, verso alle quattro mi viene voglia di chiamarti oppure di iniziare a scrivere un libro o qualcosa del genere, capisci?
E parlo ancora come una ragazzina, mi innamoro ancora sui treni e vorrei tanto delle stelle d'attaccare al soffitto e da contare quando sta per arrivare l'alba.
La vado sempre a vedere in giardino l'alba. è bella, la preferisco al tramonto. La sento più mia.
Poi mi infilo le all star nere e vado a fare una passeggiata in paese quando non c'è ancora nessuno e ti penso tanto, lo sai?
Penso che verrei a dirti:
"non accarezzarmi il cuore. Fallo a pezzi."


mercoledì 24 agosto 2011

Ricorda, per favore.

Scar tissue that i wish you saw
Occhi negli occhi e poi braccia intorno alle schiene.
Sarcastic mister know it all.
E poi c'era nell'aria l'addio e la voglia di ritornare ad essere quelli di prima.
Close your eyes and i'll kiss you 'cause.
Non staccarti da me, non voglio staccarmi da te.
with the birds i'll share this loney view.
Ricorda.Ricorda.Ricorda.Ricorda, per favore.

martedì 23 agosto 2011

"Uno scrittore ha più vite segrete delle persone normali. è capace di vivere dieci vite in una giornata."

domenica 14 agosto 2011

Stelle-desideri.

è come passare una notte intera sui tacchi alti in giro per la città e poi all'alba sentirti semplicemente dire andiamo a casa, che mi vuoi sfilare le scarpe e prepararmi un caffè. Che non te la senti ancora di dormire, che ci sono ancora un sacco di cose che mi devi dire e che non hai finito ancora di contarmi i nei che ho sulle spalle.
Io mi sento così quando senza pensarci incastro la mia mano nella tua e il mio cuore si accende come una lampadina. Sento che non ho bisogno affatto di grandi cose, quelle non le ho neanche mai volute, ma non ne ho proprio bisogno.
Sai, mi piace immaginare che quelle stelle sul soffitto siano vere e ogni volta che le guardo esprimo un sacco di desideri mentre riprendo un pò fiato.
Desidero che arrivi al più presto il freddo per vedere se i tuoi occhi diventano di un colore diverso in inverno, desidero andare a quel concerto oppure desidero di restare abbracciata a te per un tempo infinito perchè mi piace, perchè anche se non dico niente tu mi capisci e mi stringi.
E le lacrime che ti lascio sulle guance non sono altro che desideri che si stanno già avverando. Le lacrime che mi sfiorano la bocca e che tu scacci via baciandomi. Rubami pure i desideri, tanto tu eri uno di quelli e ti sei avverato.



sabato 13 agosto 2011

Prova a sfiorarmi l'anima oltre che le labbra quando siamo vicinissimi a parlare.
Provaci, ti prego.
Mentre ti stringo un pò i capelli e le tue braccia sono dietro alla mia schiena, dimmi che ci proverai.
Che ho bisogno di sentire che appartengo a qualcuno,
che non posso più perdermi per strada come facevo un paio di mesi fa.


mercoledì 10 agosto 2011

Inizierò a parlarti di tutto.

Ma non ti accorgi che mi fai bene?
Che le ferite non bruciano più, che mi piace quando mi parli del futuro e mi guardi dritta negli occhi.
Fammi una domanda, una qualsiasi e io inizierò a parlarti di tutto 
perchè sono pronta, perchè non vedo l'ora.

martedì 9 agosto 2011

Il blu, il tuo torace, l'alba
e poi c'era anche quella strana storia di Patti Smith e il fumo negli occhi.
Rock'n'roll nigger suonava nelle nostre camerette
mentre noi allo specchio ci aggiustavamo i capelli e ci truccavamo gli occhi per piacere ai ragazzi più grandi.
Ma ora non m'importa più.
Io voglio piacere solo a te.

lunedì 8 agosto 2011

Allargami le labbra.
Entrami nel cuore.
Stringimi fino a che sarò sonno.
Stringimi Perché ho paura.
Maestosamente fragile.
Membra di porcellana. 
bocca da masturbo.
Un abbraccio di catene.
Raccoglimi. 
Non chiedo altro. 
Raccoglimi. 
Con gli occhi.
Che io sia il tuo sguardo.
Centro di pupilla.
Fiore da fottere. 
Donna da sbattere.
Corpo di petali.
Così leggeri e da mordere.
Mangiami.
Adesso.
Amami.
Ancora.
In gola.
Rimani. 
Ascolta il mio respiro.
Si nasconde fra i passi.
Mi hai davanti.
Tremando passeggio in equilibrio sopra un filo.
Sottile seta lame' e buio di pizzo a proteggermi. 
Perfettamente vulnerabile.
Fammi cadere.
Perfettamente vulnerabile. 
Fammi cadere e poi raccoglimi. 
E poi raccoglimi perché ho paura.
Maestosamente fragile.
Maestosamente fragile.
Membra di porcellana.
Bocca da masturbo.
Un abbraccio di catene. 
Allargami le labbra.
Entrami nel cuore.
In gola. 
Rimani.
Cullami quasi fossi un infante. 
Un giocattolo inerme. 
Un incendio dei boschi.
C'è un silenzio fortissimo.
Dimmi ancora che è un attimo.
C'è un silenzio fortissimo. 
Dimmi ancora che adesso ritornano. 
Baci sporchi e dolcissimi. 
Baci dolci e sporchissimi.
Guardo sogni che esplodono.
Stanze sole e pienissime.
Stammi dietro.
Vieni dentro.
Stammi dietro e poi stringimi.
Nella bocca rimani.
Rimani.




I.Santacroce.

domenica 7 agosto 2011

Se mi muovevo in quel letto poi sapevo sempre dove trovarti.
E sapevo anche che eri pronto a stringermi cercando di farmi dormire.
Ma io non volevo sognare niente, non volevo decomporre la tua immagine dentro alla mia testa.
Ed era buio e tu eri di fianco a me. Il respiro regolare di chi riposa e il mondo lo lascia marcire fuori.
Io cercavo di dipingerti i lineamenti ma non ci riuscivo e allora sconfitta guardavo il soffitto aspettando l'alba.
Poi mi sono messa i jeans ed una felpa e sono uscita lasciandoti la mia parte di letto fredda e stropicciata.
Ma sai che cos'ho risposto al signore che mi ha chiesto se volevo un caffè?
Ho risposto, tirandomi le maniche della felpa fino a coprirmi le mani, ho detto: "No, aspetto che si alzi anche lui. Sa, sta ancora dormendo."
E ho sorriso accendendomi una philip morris e immaginandomi i sogni che potevi fare tu.

sabato 6 agosto 2011

"Cose semplici e banali."

Quando mi baci ci sono i fuochi d'artificio, io li vedo.
Sono i più belli di tutti, anche di quelli fatti cadere sul mare.

martedì 2 agosto 2011

Capelli lunghi e cuore anarchico.

Ora voglio i capelli lunghi fino a metà schiena.
Capelli che coprano le scapole sporgenti
e anche il viso, qualche volta.
Capelli lunghi da spazzolare prima di andare a letto
e da raccogliere, da intrecciare quando fa troppo caldo.
In questi giorni sto imparando che possiamo nascondere tutto ma non il cuore,
che lui bene o male ci resiste e ci dice cosa fare, cosa dire e quando accarezzare.
Capelli lunghi e cuore anarchico.

giovedì 28 luglio 2011

Guarda ben oltre i miei occhi.
Vorrei tanto che lo vedessi anche tu, l'oceano intero che ha il tuo nome,
che di notte non mi fa dormire,
dove il tramonto è quasi bello come l'alba.
Vorrei farti capire tutto, vorrei trovare un modo.
Solo che se ti stringo forte tu non senti niente
e a parlare ci riesco soltanto in parte.
Ti prego, dimmi che almeno gli occhi fanno il loro dovere.

mercoledì 27 luglio 2011

Prologo.

Questa è per le nostre autostrade
per le nostre canzoni dimenticate da tutti e due.
Questa è per le piazzole di emergenza
per un amore speso al primo sospiro
per qualcosa che non è mai voluto nascere.
Abbiamo abortito un amore,
quanti possono dire di averlo fatto?

lunedì 25 luglio 2011

Le ragazze francesi con i capelli lunghi e le sigarette dietro alle orecchie.
I tramonti fanno male agli occhi,
esplodo emozioni sconosciute dentro allo stomaco.
Se mi stringi la mano sarò forte,
vedrai che le mie ginocchia non cederanno più, per nessuna ragione al mondo.
Quando i miei capelli saranno di nuovo lunghi
me li sposterai tu le ciocche ribelli dietro alle orecchie?
Quando avrò ancora i capelli lunghi, forse a metà schiena, lo sai che mi nasconderò dalla gente, dai loro complimenti, dai tuoi occhi-cielo e dall'orrore del mondo?
Ma tu continua a spostarmeli dietro alle orecchie,
io tanto mi sto abituando ai complimenti e ai sorrisi.

giovedì 21 luglio 2011

Male di miele.

Gli afterhours che fanno tremare i muri.
Non mi sento per niente bene, la testa gira che è un piacere.
La paura che mi incatena le gambe, non so più muovermi.
Lo sai che posso ucciderti guardandoti negli occhi,
posso farti rivivere tutto se voglio.
Come tremo, come mi sento fragile, questa musica mi sbriciola il petto.
Non voglio pensare al peggio,
non voglio pensare e basta.
*Alzare il volume e ballare con la sua felpa addosso*

martedì 19 luglio 2011

Ad un millimetro da me.

Che poi hai ragione tu,
sono sempre stata una di quelle adolescenti alternative a tutto che nessuno voleva capire.
Mi lasciavano fare, mi lasciavano mettere le mie all star dove, sui bordi, ci scrivevo tutti i ritornelli delle canzoni che mi piacevano di più.
Ne ho un paio di all star, quelle nere, dove di lato c'è ancora scritto in un carattere traballante:
SMELL LIKE TEEN SPIRIT.
E che se ci pensi bene, non ha senso.
Odora di spirito adolescente?
Tutti hanno il loro profumo, te l'ho detto, il tuo mi fa impazzire. Te lo sento sul collo, fra i capelli e vicino alla guance. E me lo sento ancora per un pò sulla pelle mentre prendo il treno per tornare a casa.
Leggerti Vecchioni in macchina mentre il cielo è incazzato e non sappiamo con chi,
farti capire che quello che provo veramente è difficile per me da spiegare e allora ti accarezzo la guancia e ti guardo dritto negli occhi, sperando che tu veda qualcosa, non tutto, ma qualcosa.
Mi piace anche solo starti a fianco mentre guardiamo Tarantino, mi basta anche quello. Saperti ad un millimetro da me.

domenica 17 luglio 2011

venerdì 15 luglio 2011

Mistero.

Sfiorarti la pelle e parlare.
Vicinissimi, siamo vicinissimi
e io piango e tu mi abbracci e siamo una cosa sola.
Voglio che tu sappia tutto di me.
Ho voglia di dirti tutto,
di non essere più un mistero, almeno per te.
Inizia tu a fare una domanda
e poi sarò tua.

mercoledì 13 luglio 2011

Foto2145

Le ginocchia sbucciate,
Filippo Timi mi fa piangere
ma io mi sento innamorata.

Riesci a sentirla la pace dei respiri sincronizzati?
La notte è ancora più bella con te che mi dici di non andare via,
di restare fra le tue braccia fino a che non mi viene un pò di sonno.
Io amo le notti con te.
Tirare giù i finestrini per fumare, la macchina che sigilla i nostri segreti sussurrati
e io non voglio più lottare per qualcosa che non posso cambiare, lo capisci?
Insegnami come fare a non odiarmi così tanto,
dimmi che c'è qualcosa di bello in me, che non sono da gettare via,
che una vita migliore posso costruirmela se voglio.

lunedì 11 luglio 2011

Mon amour.

Vivere di aria, con lo stomaco completamente vuoto.
Queste occhiaie sono merito tuo, mon amour
e io non posso far altro che prendere a calci il cielo e far cadere le stelle sui miei capelli.
Esprimi tutti i desideri che vuoi
e appoggia la tua bocca sulla mia fino a farla sanguinare.
Quando avevo quindici anni volevo tingermi i capelli di biondo per assomigliare a Courtney Love.
Forse era la chimica a parlare o forse era tutto un'altro modo di vivere quello lì.
Sono sempre stata una bambina silenziosa che non legava quasi mai con nessuno.
Mi piacevano le ore di arte a scuola, quando si doveva dipingere con le tempere e la maestra chiedeva silenzio. Io ero brava nei disegni astratti, nel mischiare i colori e raccontare comunque una storia.
Poi ho iniziato ad avere fame di abbracci, di baci violenti sui binari del treno, di mani che volevano a tutti i costi scoprire il mio corpo, di cuori impuri, di ciglia impastate di rimmel che quando piangevo si formavano righe nere sulle mie guance pallide.
Avevo fame di quegli amore che raccontavano le hole nelle loro canzoni,
quelle che ascoltavo sempre mentre pioveva e io sotto i portici mi divoravo mc flurry con gli smarties.

sabato 9 luglio 2011

Non potete capire la guerra dentro al mio petto
mentre non vedo un pacchetto da dieci di philip morris,
mentre vorrei essere qualcun'altra per non vedermi più,
per non restare a fissarmi gli occhi nello specchio
mentre cercano di trattenersi dall'urlare.
Non sono mai stata una grande professionista del vivere
o di parlare di grandi cose.
Preferisco restare abbracciata a te per tutta una notte,
preferisco che tu mi veda piangere o ridere, c'è differenza poi?
Preferisco il tuo sguardo, preferisco che tu mi dica che vada tutto bene
perchè così ci credo, ci credo davvero e riesco perfino ad accettarmi per quella che sono.

giovedì 7 luglio 2011

E se ci penso adesso mi fa un pò ridere.

Nelle cuffie avevo i baustelle e  mi sentivo sporca dentro.
Sporca che piangevo mentre il treno viaggiava verso l'ennesima fermata, tenevo i pugni stretti per non singhiozzare.
Mi veniva da pensare ai protagonisti di quei romanzi da due soldi che leggevo sempre, quelli che arrivati al limite massimo di sopportazione della propria vita, decidevano di perdersi in qualche città nuova e magicamente si ritrovavano a bere birra in dei bar di periferia accorgendosi di aver sbagliato ogni singola mossa. Non si sa poi se era colpa loro e delle pedine.
Io mi sentivo così. Avevo voglia di sparare al sole, di non avere più nessuno intorno e di andare dove nessuno conoscesse per filo e per segno i lineamenti del mio viso.
Mi ricordo che mi madre stringendomi qualche volta mi confessava che era davvero dispiaciuta di aver dato a me la metà delle attenzioni e delle carezze che aveva dato a mia sorella. Io le dicevo che andava bene lo stesso, che nonostante l'estrema debolezza mi sentivo una guerriera e che il suo amore l'avevo percepito lo stesso. Ed era vero.
Ecco, ogni  volta che ascolto i baustelle mi ricordo i miei terribili quindici anni e quel treno e quei pensieri che erano davvero ad un centimetro dal fondo.
I baustelle, i primi baci, prendere a pugni il mondo solo per sfogarsi, stringere i denti e andare avanti, i primi concerti, i lividi, le gambe magre.
A quindici anni ero davvero un disastro, non ne azzeccavo una.
E se ci penso adesso mi fa un pò ridere.

lunedì 4 luglio 2011

Mi sento un cuore nuovo che batte un ritmo strano ma che mi piace.
E mi sento anche bella se mi guardi, se mi sfiori le spalle e parli di come sarebbe bello partire e andare via, lontano da Milano che ormai non si salva più.
è un miscuglio di difetti da accettare, parole che vogliono resistere nel tempo e di labbra che vorrebbero baciarti per ore.
è come mettermi la tua maglietta,
nascondermi dai complimenti,
dirti cose che non ho mai detto a nessuno,
impararti a memoria,
le mie dita fra i tuoi capelli,
il tuo profumo,
è come se non ci fosse altro, come se volessi solo questo.

venerdì 1 luglio 2011

mercoledì 29 giugno 2011

E c'era da ascoltare i Placebo tutta notte contorcendosi fra le coperte.
Senza sonno, senza un sogno decente, senza di te.
Sono andata in overdose di promesse sbagliate, tu chiedevi al mio cuore di battere un ritmo che non conosceva e io non ci stavo proprio al passa con te.
Hai preso una sbandata violenta per le mie labbra sulla tua pelle
e io ho lasciato che tutto mi travolgesse perchè tanto un dolore valeva l'altro.
Non voglio più essere di nessuno.
Non voglio più avere paura.
Non voglio più provare qualcosa di così piacevole per il cuore.
Forse.

domenica 26 giugno 2011

Voglio andare a scrivere sui muri della villa che mi manchi,
che è quasi illegale questa voglia che ho di toccarti.
Scrivi filastrocche per me, scrivi poesie su questo cielo-fluo che fa lacrimare gli occhi
e ci si scioglie sulle mani.
Il vento gioca con il mio vestito e il sole si riflette sulla mia pelle bianca
e l'erba mi fa il solletico ai piedi e io ti guardo perchè non voglio più cadere, non voglio più tremare, lo capisci? Ballo chiudendo gli occhi sapendo che tu sei in ogni mi respiro.
Ho bisogno solo di abbracci scontanti del 50 per cento e di nient'altro.


Puoi prenderti cura di me per un pomeriggio? 
Dopo il tramonto dormirò un sonno senza incubi.

sabato 25 giugno 2011

Occhi-nebbia.

Vorrei avere occhi-nebbia ogni volta che leggo questa poesia.


L'AMORE CON TE CHE SANGUINI.

L'amore con te che sanguini
la gomma che non cancella
il puntaspilli pieno

l'amore con te che sanguini
condizione di sordo
amore a peso lordo

nega al calendario
la risata dei suoi giochetti
questo sberleffo
a pegno di donna

l'amore con te che sanguini
nuvole messe sotto carica
col traffico rivolto
a darsi animo
o anima
non è chiaro
granchè

i tuoi argini possono
quel che possono
l'acqua di novembre
inzuppa i cuori
ancora capaci
del lusso
di non essere
impermeabili

è assedio al cuore
e non c'è cuore
che non venga
preso per fame

per forza quando è ora
sbraniamo.
L.L

Sogni artificiali.

Mi piacciono le mie occhiaie da quattro di mattina.

La sensazione è sempre quella di quando ti stanno cedendo le ginocchia.
Cercavo di pensare ad altro, di cantare a memoria i baustelle dentro alla mia testa.
Quel fastidioso sentirsi sempre fuori posto mi costringeva a guardarmi continuamente le gambe e a contarmi le punture delle zanzare.
Era come se ti guardassi da una vetrina, troppo lontano.
Come ci si sente a non perdere l'equilibrio e camminare ad un passo dal cielo?
La mia gola aveva voglia di winston blue e le mie labbra di essere violentate, fino a sanguinare.
Mi sentivo un pò come uno di quei personaggi di una debolezza innata descritti alla perfezione nei romanzi della Santacroce.
Come sorridevo bene, respiravo a fatica, com'era bello il sole che riflettevi dentro al mio stomaco.

Mi piacciono le mie occhiaie da alba scaraventata tutta dentro ai miei occhi.

Ciao, alla prossima.
Voglio stelle fosforescenti da attacare al soffitto
per fare sogni artificiali.

mercoledì 22 giugno 2011

Love Destroy.

So che mi stai pensando. Da 15 minuti. Da 30 minuti.
Mi pensi. Lo sento. Voglio sia così. Tu innamorato di me.
Non sono un amante o qualsiasi cosa tu voglia. 
Indecifrabile emozione e nient'altro.
Mi stai leggendo e c'è musica. [...]
Sono tra le pagine. Sempre più fragile e leggera.
Soffia e vedrai la mia Fred Perry cadere ai tuoi piedi.
Penetrarti senza inibizioni di parole che ho scritto con una Staedtler tedesca. [...]
Ti sto scrivendo. Possedendo quello che mi va.
Posso farlo. Questo rende la mia debolezza arma potente.
Penso al romanticismo come qualcosa di estremamente violento. Violento.
L'odore della carta che stai tirando picchia il tuo palato.
Mi vorresti presente, libera dai miei sogni, ma non sono altro che un'impalpabile emozione,
una dislessica professionista del nulla.

I. Santacroce.

martedì 21 giugno 2011

soundtruck.

Ma se proprio ci deve essere una colonna sonora
beh,
preferisco appoggiare il mio orecchio al tuo petto
e ascoltare il tuo cuore pulsare
piuttosto che sentire le onde del mare
dentro ad una conchiglia.

domenica 19 giugno 2011

La più bella di tutte (per G.)

Quanto mi mancano quelle scritte sul muro, le tue scarpe e i nostri capelli lunghi.
Il tuo ipod carico di canzoni rap, la tua rabbia, tu chiusa nel mio abbraccio che era debole, ma c'era.
C'è sempre, ti abbraccio sempre anche se ormai siamo un ricordo bello e buono.
Le sveglie puntate alla stessa ora, scrivere di cose che si desiderano ma che non si possono ottenere, guardarsi allo specchio e trovarsi così identiche.
G, vorrei poterti dire che avrai la vita migliore di tutte, che non tremerai più per la paura e che non ci saranno salite da superare.
Ma lo sai anche tu che quelle come noi sono fatte di vetro, che possono sembrare resistenti ma poi, in segreto, si spaccano ed è un dramma ogni volta.
Non sono stata abbastanza forte per te e me ne sono accorta quando trattenevi le lacrime dietro agli occhiali scuri e io avrei voluto avere le rime giuste per farti restare, per dirti che le cose che avevo detto a te non le ho ancora dette a nessun'altro, che la tua ferita scotta sul mio cuore ma è la più bella di tutte.
Tu sei stata la più bella di tutte e lo sarai sempre, non hai rivali.
Ti ho scritto un sacco di altre cose, ti scrivo sempre quando mi manchi da far male.
G, ti voglio bene e non c'è niente da fare, non ti dimentico.
Ci servirebbe una nostra foto insieme, ma le ho perse tutte.
Solo ricordi.

giovedì 16 giugno 2011


Ho finito il gelato,
i killers dal vivo sono fighi,
andrò a letto dopo le cinque.

Gli addii degli occhi affamati.

Che bello rivedere il cielo dei tuoi occhi dopo così tanto tempo.
E non era pianificato questo addio,
questo addio che suonava come un non te ne andare, non adesso.
Siamo quelli degli addii con gli occhi affamati,
che non vogliono sbattere le palpebre e continuare a guardare avanti.
I miei occhi vogliono continuare a guardarti mentre fumi le solite DIANA
e mi dici che la vita, se la metti giù bene, non è poi così male.
Voglio ancora la tua mano che mi accarezza la schiena quando piango
e voglio ridere delle tue storie assurde, delle tue canzoni cantate a metà, dei tuoi sogni di su me.
Buona vita, buon tutto L.
Dicono che quando due si sono passate le anime a vicenda
non si perdono mai per sempre.
Questa volta voglio credere a qualche puttanata poetica.


martedì 14 giugno 2011

La stessa pelle.

Le tue dita sulla mia pancia,
il buio che aiuta sempre
e i respiri sincronizzati.
L'innocenza assassinata,
gli occhi carichi di nero,
il cielo che culla i sogni
e i pensieri chiusi a chiave da qualche parte.
Io tremo, io mi sento minuscola, io mi faccio male.
Io sono lontana da quello che voglio essere,
io sono un gran casino,
io stavo cercando qualcosa che potesse dirsi stabile.
Oh, e tu in segreto mi riempivi di lividi
che poi il giorno dopo non potevi vedere,
ma erano davvero magnifici sulla mia pelle bianca.
La stessa pelle che fai tremare, tremare, tremare.

venerdì 10 giugno 2011

Nascondersi.

Lasciami entrare.
Farò un pò di casino per farmi spazio
ma lo sai, ci vorrei tanto stare da qualche parte, dentro di te.
Fra le braccia, in un angolo buio della testa e lo so già che nel cuore sarebbe troppo.
è tutto confuso, io lo posso capire
ma lasciami entrare
che fuori piove e io sono seduta ad aspettare il pullman con i capelli bagnati e il trucco colato sulle guance.
Regalami un pò del tuo calore che è giugno ma io ancora tremo
e non ho dove aggrapparmi.
Lo so che mi nascondo,
che non mi svelo mai e qualche volta ti faccio impazzire
ma non c'è la faccio proprio
a non pensare che se mi stringo a te, forse mi sentirò meglio.
Che mi coprirai quando avrò freddo, che mi farai mangiare quando avrò fame e mi curerai tutte le ferite che ci saranno da curare.
Non puoi promettermi che resterai,
ma almeno per un pò, ti prego, fallo.

giovedì 9 giugno 2011

Cambio.

Io mi sa tanto che cambio pagina
oltre che le scarpe.
Cambio rimmel, cambio vestiti, cambio le speranze.
Cambio perchè è normale evolversi,
essere indecisi da che parte andare quando sei in una città nuova
o che cosa ordinare quando sbirci in menù di un ristorante.
Quindi io cambio,
Magari quest'estate mi ci metto d'impegno e mi abbronzo un pò,
passo l'esame teorico della patente
e cerco di farmi andare giù questa idea di mondo che non mi piace.
Me la faccio andare giù a risate e a frappè.
Voglio rileggere Lolita,
voglio andare a qualche concerto
e pensare che va tutto bene fin quando riesco ad alzarmi ogni mattina
e vivere, non sopravvivere.

(Ho sempre avuto un debole
per lui, si sa.)



mercoledì 8 giugno 2011

Planetario.

Non voglio che tu te ne vada, ma devo fare spazio.
E non voglio nemmeno questa pioggia che mi fa sentire malinconica,
che mi fa venir voglia di rigirarmi indietro a contare i miei difetti e tutti gli errori che potevo evitarmi.
Piove anche da te e magari piove anche in California, che ne sai?
Hai mai pensato che forse in qualche altro pianeta, c'è qualcuno che sta vivendo una storia d'amore al posto nostro? che sta mangiando più cioccolato di noi oppure che ride delle nostre insicurezze?
Ho voglia di andare al planetario di Milano,
dove ogni volta che le stelle si spostano
mettono di sottofondo le canzoni di Enya e io piango lacrime che nel buio non si vedono
ma ci sono, esistono.
E io non faccio niente per nasconderle.
Mi asciugo con la manica del maglione e mi faccio forza
che tanto lo so che un giorno qualcuno mi porterà al planetario,
e quelle lacrime le piangeremo insieme.

lunedì 6 giugno 2011

Post-it.

LASCIA PERDERE IL MIO CUORE,
NON PUOI DOMARLO.




Mi dispiace,
con affetto.
E.

sabato 4 giugno 2011

Confessioni.

Io ci butto dentro tutto. Che sia cuore, anima o altre cazzate poco importa.
E mi ritrovo sempre lì, in mezzo a tutto quel verde
con una winston blue fra le dita e un diluvio che non mi fa ritornare a casa.
Non piango nemmeno più perchè non ne ho voglia, perchè sono stanca, perchè le cose non funzionano e io non ci riesco proprio a cambiare.
è giugno ma fa ancora freddo e i tuoi abbracci penso di non volervi più, penso di non volere più niente, penso che ormai sono giunta al capolinea e mi è difficile scegliere da che parte andare.
Sono in territorio straniero, io queste emozioni qui non le conosco, mi fanno sentire a pezzi.
Quanto era bello stare in casa al caldo, sperare in qualcosa, mangiare cioccolato fondente, sfiorarsi la pelle, immaginare qualcosa di possibile.
Com'è triste il mondo oggi, come sono vuoti i miei occhi, come passa piano il tempo.
Mi si è fermato tutto.
Io non potevo immaginare tanto, non sono riuscita a capirlo e mi scuso.
Io non posso tornare indietro,
io ne ho bisogno.
Sono persa.
Abbracciami.

venerdì 3 giugno 2011

Yeah i'm bordeline.



Ho questa fissa assurda
per le canzoni teen-pop anni novanta,
per i caffè zero della magnum
e per quelli che fa il bar Vito,
per le magliette lunghe,
per gli occhi truccati di nero,
per il cioccolato,
per le 4 di mattina,
per le parole crociate
e anche per te.


giovedì 2 giugno 2011

Che non c'è ne proprio,
l'unico posto in cui mi sento al sicuro
è dentro ai maglioni taglia xl da uomo.

mercoledì 1 giugno 2011

Io potevo essere...

Se chiudevi gli occhi
io potevo essere la tua Courtney love.
Ma hai deciso di tagliarmi tutti i boccoli
e ora i miei resti sono nel lavandino,
e la faccia?
Mi hai sfregiato la guancia con una lametta presa al discount
e ora sanguino
ma non piango, vedi?
Quanto avrei potuto amarti se solo avessi chiuso gli occhi al momento giusto,
quanto sento di amarti ancora
nonostante tu mi abbia abbandonata qui.
Non cerco nemmeno di chiamarti
perchè tanto sui tacchi non so camminarci
e non voglio rincorrerti.
Le impronte dei tuoi passi lasciano costellazioni intere sui marciapiedi
mentre le mie solo disperazione.
Oh povero cuore, se solo potesse parlare.

(favole malate.)

martedì 31 maggio 2011

Folata di vento.

è un periodo che mi rinchiudo in libri di strani autori giapponesi
e quei caffè zero deliziosi che fa ora la magnum e di cui non posso fare a meno.
Ho mani che mi sfiorano la nuca senza pensarci,
gambe che seguono il ritmo di canzoni anni 90
e un sacco di voglia di partire e non tornare più.
Svanire è sempre stato uno dei miei verbi preferiti
insieme ad amare, cucinare e abbracciare.
Non voglio più essere sotto gli occhi di tutti,
mi bastavano i tuoi e quelli di poca altra gente 
che mi capiva o almeno mi accettava sapendo comunque di trovarsi
di fronte ad un muro qualche volta.
Io mi proteggo così, dipingendomi un muro tutt'intorno
perchè la  verità è che mi spezzo alla prima folata di vento.
Cado a terra e non mi sento più così tanto sicura di tutto,
non mi ricordo più se ho raccolto tutti i pezzi
o qualcuno è rimasto indietro.

lunedì 30 maggio 2011

Solo il meglio, capisci?

E le mie labbra rosse
erano in tinta con la tua maglietta, con la luce del sole e con la bottiglia di vino.
Ci pensi che ancora mangio i lamponi come avevo visto fare alla protagonista di Lolita?
Che leggo libri scontati perchè nessuno li compra più
e sono in fissa con i placebo e gli occhi del loro cantante?
Ti rendi conto che amo troppo,
che scrivo lettere a degli estranei quando sono sul treno,
che penso sempre che io a quarant'anni voglio ancora essere felice.
Io di mia madre mi voglio ricordare solo le sue risate
e non tutte le lacrime che ci siamo procurate a vicenda
e di mio padre voglio ricordare tutte le volte che mi ha portata in Francia,
non gli anni in cui non lo vedevo mai, i mesi che passava in silenzio.
Io voglio ricordare solo il meglio delle persone, capisci?
Voglio ricordarmi il tuo profumo, il suo divano, i bagni della scuola,
le giornate al parco, il cinema, i locali aperti fino a tardi e la mattina dopo
sempre e comunque con le spalle dritte che la vita non aspetta nessuno!

venerdì 27 maggio 2011

Con questa pioggia

mi sono messa a dormire
con la testa appoggiata sul cuscino di Elvis Presley
e stavo sognando di un aeroporto e una valigia che pesava meno di me,
ma poi mi hanno svegliata e ho lasciato correre.
Chissà dove dovevo andare?
E con questa pioggia non mi va di fare niente,
 per cena mi preparo una super tazza di latte
con dentro i cereali al cioccolato
e penso che sarebbe bello dormirti a fianco
in una notte come questa...
Con i tuoni, i fulmini, il rumore dell'acqua sui tetti
e tu che mi racconti di quando da piccolo
alle elementari andavi a spiare le ragazzine nei bagni
e le vedevi ridere e intrecciarsi i capelli
e pensavi che non ti sarebbero mai piaciute,
che tu preferivi il pallone alle loro labbra...
Diresti ancora così?
Baciami violentemente che ho paura.


Whore.



Tutto quello che ho da dire oggi.

giovedì 26 maggio 2011

Che ne sai.

Ma che ne sai della mia adolescenza,
delle ginocchia che cedevano
mentre scrivevo poesie di Jim Morrison
sulle porte squallide dei cessi della scuola.
E avevo solo punk rock nelle orecchie
e la matita nera che colava sempre sulle guance
e volevo scopare solo rock star squattrinate
ma terribilmente belle.
Che ne sai tu della fragilità delle mie ossa,
dei lividi e della mia pelle che scottava.
Le costole in vista e i concerti di notte,
era tutto lì ed era il centro dell'inferno,
lo capisci?
O mi seguivi o perdevi il filo
e io ero troppo in basso per arrivare alla tua mano
che mi avrebbe salvato.


"E ora suo padre è mancato
e sua sorella è una diva
e sua madre fuma diamanti
e lei dorme in macchina."