sabato 29 ottobre 2011

Cuore allungato.

Ci sono persone che il cuore, a me, non devono nemmeno chiederlo.
Fanno spallucce e se lo prendono nascondendolo nella tasca interna della loro giacca di pelle.
Il mio cuore non vuole stare con me. Lui si dona, lui si regala agli altri.
Forse non gli sto simpatica. Maledice di essere incastrato dentro alla mia cassa toracica e cerca in tutti i modi di ribellarsi, di cambiare habitat, di trovarne uno meno incasinato.
Ho il cuore allungato, non so se l'ho mai detto.
Un dottore, quando giocavo ancora a pallavolo, mi aveva detto di questa mia particolarità e mi ricordo ancora di aver pensato: "Forse ci staranno più cose dentro al mio cuore allungato."
E da lì ho iniziato a cercare gente a cui donarne un pezzo.
Gente che riempisse il mio cuore allungato di frasi, respiri, sguardi, carezze... insomma, qualsiasi cosa.
Ma più andavo avanti tenendo il mio cuore fra le mani più mi accorgevo di quanto facessero male quelle volte in cui la persona davanti a me rifiutava quel pezzettino di cuore che volevo regalargli.
Poi succede che una ragazzina di quindici anni e il suo cuore ribelle piangano insieme su treni che vanno nella direzione opposta, in qualche cesso del bar, per strada e nei corridoio del liceo che cercava di frequentare al meglio.
Ma è dura.
E quando poi ti trovi con solo metà del tuo cuore allungato capisci che forse era meglio tenerselo tutto.
Vedi che mancano dei pezzi e non capisci più se quella allo specchio è davvero Elisa o qualcun'altra, sconosciuta per di più.
Ma i cuori ribelli non si scoraggiano e i pezzi che ha donato di certo non li richiede indietro.
Avete un pezzo di me, tutti voi.

venerdì 28 ottobre 2011

Da nulla.

Guardami negli occhi che sono due fessure stanche
e non ci sarà da spiegare più niente.
Solo guardami. Solo guardarti.
I miei occhi da randagia,
i tuoi occhi che sono mari profondi.
Siamo diventati due sconosciuti
mentre prima, forse, qualcosa eravamo.
Ho le felpe xxl che mi proteggono dalle botte
e i capelli stanno crescendo così posso nascondermi quando non ho voglia di farmi vedere,
quando non mi sento bella,
quando le labbra mi si tagliano per il freddo.
Stamattina ho capito che per vivere, comunque, servono delle ferite
e che non voglio essere salvata da nulla.

mercoledì 26 ottobre 2011

Mercoledì.

Sono mani fredde, brutte notizie da mandare giù, silenzio assordante.
Lui ogni sera si alza da tavola con scuse che non reggono,
lei soffre ma sorride lavando i piatti.

Le nostre giacche di pelle si sfiorano spalla a spalla
e io vorrei essere nella tua camera a dirti
che da piccola mi piaceva costruire tende con le coperte
ma che ora vorrei sentire le tue mani accarezzarmi i capelli
che, giorno dopo giorno, stanno crescendo.


Oggi M è ritornato a casa
ma è tutto un enorme vuoto che pesa tonnellate.

martedì 25 ottobre 2011

Bisogna amare disperatamente ogni volta,
amare da perdersi
amare da distruggersi.
Non c'è una seconda possibilità.

giovedì 20 ottobre 2011

Ormai siamo quasi sicure di tingerci i capelli di nero
e di spendere tutti i risparmi in una giacca di pelle nuova di zecca
che quella di adesso ormai le spalle non c'è le ripara più come un tempo.
Ci dicono che abbiamo la faccia da brave ragazze, da cattive ragazze, da randagie, da stanche croniche, da puttane, da angeli e da bambine.
In verità siamo solo confuse quando ci chiedete di raccontarvi qualcosa di noi.
Vi diciamo che ci piacciono i concerti, i jeans strappati sulle ginocchia e i letti sfatti
e che ci perdiamo fra la folla con gli occhi chiusi e ascoltiamo tutti i battiti dei vostri cuori.
Voi non credete mai ad una parola di quello che diciamo,
adorate le nostre labbra per un periodo e poi ci sbattete fuori di casa quando fa un freddo cane.
Se dovete distruggerci
almeno fatelo alternando nocche rotte con baci lunghi una notte intera.

E poi guardateci negli occhi che le verità son tutte lì.

mercoledì 19 ottobre 2011

Elisa:














LA RABBIA (cacciata nelle tasche del giubbotto) E LE CATTIVE ABITUDINI.

martedì 18 ottobre 2011

Sogni.

C'eravamo noi seduti per terra sul balcone
e la facciata bianca dell'albergo diventava rosa mentre l'alba gli si strusciava addosso.
E tu avevi gli occhi rossi, stanchi morti, le occhiaie dello stesso blu della notte appena passata.
E io avevo addosso la tua camicia a quadri e il tuo profumo fra i capelli.
Gli ultimi mozziconi di sigarette ancora bruciano,
i cuori affamati e gli stomaci vuoti.
Tu sei bello e io non mi sento all'altezza.
Parigi è tutta sulle tue labbra,
baciami così starò per sempre sotto alla tour eiffel mentre piove.
Possiamo essere tutto quello che vogliamo,
possiamo essere tutto quello che vogliamo.

lunedì 17 ottobre 2011

Voce del verbo capitare.

Che capiterà di contare stelle in cieli inventati,
capiterà di correre dietro ad un pullman,
di mangiare di fretta,
di prendere una storta ad una caviglia e di andare avanti comunque,
di cambiare jeans perchè ti stanno larghi,
di avere i rimasugli della notte prima ancora nelle scarpe la mattina dopo,
di spostarsi i capelli in avanti per la vergogna,
di non avere i soldi per le sigarette,
di lavorare in un bar come cameriera,
di ballare in stanze vuote,
di mostrare le cicatrici,
di guardarsi allo specchio e non riconoscersi,
di odiarsi così tanto da non parlare più,
di ridere dietro a sciarpe di lana,
di pensare che un modo alla fine si trova sempre
anche se hai voluto crescere un pò di fretta
e ora ti sei persa per strada.



domenica 16 ottobre 2011

Amore profondo amore bulimico amore appena svegli amore straziante amore schizofrenico amore in apnea amore contro ai muri amore buio amore da motel amore sofferto amore goduto amore in letti singoli amore sporco amore d'un fiato amore toccato amore respirato amore bagnato amore tentato amore dolce amore violento amore sbronzo amore stuprato amore caldo amore graffiato amore respinto amore cercato amore non trovato amore vomitato amore represso amore lontano amore più vicino amore lacerato amore sognato amore odiato amore insano amore malato amore abbandonato amore abortito amore nuovo amore morto amore che brucia
amore che non passa mai....

devo scendere alla prossima fermata.

venerdì 14 ottobre 2011

Tra poco tempo inizierò a rinchiudermi nei maglioni
e nella solita giacca di pelle che mi accompagna da anni,
che come le cose più belle non vuoi abbandonarle.
E avrò sempre le mani fredde, sarò affamata di abbracci e di pomeriggi da passare ad un tavolino di un bar a scrivere cose che poi, lo sai, non riuscirò a far leggere a nessuno.
Che non hai ancora capito che non sono speciale ma che sono solo complicata,
lunatica,
fragile.
E non riesco a dirti da che parte iniziare a salvarmi,
che mio padre da piccola lo vedevo di rado,
che mi è mancato da morire,
che in quella scuola non mi trovavo bene
e mi mandavano a piangere in bagno,
che mi nascondevo dietro a musica che alla fine non mi piaceva neanche tanto,
che mi piaceva non dormire,
che poi è arrivata l'ansia e i calmanti,
e la voglia di ricominciare.
Che nessuno mai ci crede che si può soffrire a quindici anni,
che ci si può sentire sole
e non capire mai se sei tu a scegliere o sono gli altri.

giovedì 13 ottobre 2011

Abbiamo jeans scoloriti, maglioni lunghi e il sole ci fa scoprire riflessi rossi fra i capelli.
Appoggiamo le schiene ai muri e ci raccontiamo
le storie assurde che stanno dietro alle nostre occhiaie scolastiche.
I caffè non li prendiamo neanche più,
perdiamo i pullman ma un passaggio in macchina lo rimediamo sempre.
Risparmiamo i soldi per le sigarette, cantiamo fra un ora e l'altra, ci disegniamo cuori sui dorsi delle mani.
I giorni che mancano alle vacanze è meglio non contarli
che se no ci si contorce lo stomaco.

venerdì 7 ottobre 2011

Annuncio.

Ho capito che sono pronta.
Che la cosa più importante è buttarsi e soprattutto, più che iniziare, finire qualcosa.
Quindi inizierò a scrivere della vita di qualcun'altro che, in segreto, sarà sempre anche un pò la mia.
Ci si deve sentire pronti per scrivere un libro. La creatività viene dopo.
Ho capito che non bisogna fare lo scrittore ma bisogna ESSERE uno scrittore.
E il resto passa un pò in secondo piano. Anche essere o meno un bravo autore.
L'importante per chi sente il desiderio di scrivere è scrivere.
Prendere un foglio bianco e raccontare qualcosa, qualunque cosa.
Liberarsi di pesi, condividere pensieri, mostrare dolori.
Tutto questo per dire che d'ora in poi mi abbandonerò, che le mie emozioni passeranno in secondo piano e saranno usate per costruire qualcosa, si spera, di migliore.
Fatemi gli auguri.

giovedì 6 ottobre 2011

Metà storia.

[...] Belli sbronzi, belli sudati, belli eterni.
Lì, il tutto in un momento
e tremeremo e un emozione così non esisterà mai più.
E il giorno dopo ci sentiremo vuoti e tristi
come due cani abbandonati in autostrada 
la domenica mattina.

mercoledì 5 ottobre 2011

Se vuoi possiamo ancora cercare di parlare sottovoce
fra le lenzuola come fanno i bambini,
credendo che quel segreto resterà per sempre
sepolto fra quelle coperte...
le stesse coperte dove ho lasciato il mio cuore da diciassettenne.

lunedì 3 ottobre 2011

Tema.

Quando sono triste
di solito mangio cioccolato,
prendo un foglio bianco e lo dipingo intingendo prima le dita nelle tempere
e ascolto gli smiths.

E il giorno dopo magicamente le ginocchia non tremano più
e gli occhi mi diventano di un marrone più chiaro.